GESUITI noviziato
Noviziato della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
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In cammino...

https://pixabay.com/it/photos/sabbia-orme-impronte-beach-costa-768783/

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In cammino…

A fine settembre è iniziata per me e per altri otto ragazzi l’esperienza del noviziato nella Compagnia di Gesù. Da diverse parti d’Italia e d’Europa siamo arrivati a Genova, a villa Sant’Ignazio. Io, per la verità, causa maltempo sono atterrato a Torino e ho dovuto affrontare una piccola odissea per arrivare a Genova. Ma questa è un’altra storia…

Tornando al gruppo di primo anno, per la provincia Euro-Mediterranea, siamo quattro italiani e due rumeni. Da altre province arrivano, invece, due ungheresi ed un danese. Un gruppo decisamente eterogeneo, europeo e diverso. L’età: si va dai 22 anni del più piccolo tra noi, ai 46 del più anziano, anche se lui preferisce “diversamente giovane”. Ci sono ingegneri, laureati in lettere, in scienze religiose e in relazioni internazionali. Per non farci mancare nulla abbiamo, nella squadra, anche due sacerdoti.

Per tutti, a fine settembre è iniziato il cammino di prima probazione (primo ambientamento), terminato con il ritiro spirituale del 11-14 ottobre. Nella Santa Messa celebrata lunedì 14, ai novizi di primo anno è stato consegnato il testo degli scritti di Sant’Ignazio. Poi, ognuno di noi ha trascritto nel registro del noviziato la formula con la quale si impegna a camminare nella Compagnia e con la Compagnia, sancendo, così, l’ingresso in seconda probazione, ovvero nel vero e proprio cammino di formazione.

Il 17 ottobre, con tutta la comunità, ci siamo recati in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Guardia di Genova. Un’esperienza piuttosto “apocalittica” e indimenticabile! Siamo partito con il sole ma, una volta intrapreso il cammino e dopo una decina di chilometri, a piedi, il cielo si è oscurato su di noi. In breve, a metà del cammino più o meno, è venuta giù tanta di quella pioggia da non crederci. Così, inzuppati come spugne, siamo arrivati quasi esausti al Santuario che, a dire il vero, si vedeva a malapena per via della foschia! Lì abbiamo celebrato la Santa Messa di ringraziamento a Maria, alla quale abbiamo affidato il nostro cammino di novizi e pellegrini.

Insomma, si parte! E’ iniziata, per noi, questa avventura che ci vedrà camminare alla ricerca di conferme, in questa scelta di consacrazione alla vita religiosa, seguendo la via di Sant’Ignazio di Loyola. Il cammino è lungo e non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, la vita e la Provvidenza, ma sappiamo che è tempo, questo, propizio per discernere e decidere. Consolati dall’esperienza di chi prima di noi è passato per questa strada, camminiamo.

Ora, alla fine di questo articolo, è legittimo domandarsi qual è il senso di una scelta come quella del noviziato, oggi. Dare una risposta a questa domanda è, forse, un’impresa troppo ardua. Ho pensato, allora, di raccontarvi semplicemente una storia che ho ascoltato da un sacerdote missionario in Brasile. Mentre era in visita ad un piccolo villaggio dell’Amazzonia, è stato accolto in una casa piuttosto piccola e piuttosto povera, lontana da qualsiasi altra casa o villaggio. Al termine della visita, quando si stava congedando, gli è stato offerto un dono che ha provato invano a rifiutare. La padrona di casa gli ha detto: “Il poco che abbiamo con Dio è molto, il molto senza Dio è niente, il poco condiviso è benedetta abbondanza”.

Luca Lacerenza

“Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio” (Sal 83,6)

17 Nov 2023

Ogni pellegrino che lascia la propria casa, i propri affetti, per intraprendere un viaggio, porta con sé emozioni contrastanti: da una parte la gioia di mettersi in marcia, di incontrare luoghi di inedita bellezza e sguardi nuovi da incrociare; dall’altra nostalgia per ciò che lascia, per le persone da cui si separa, sapendo però che l’amore va ben al di là delle distanze geografiche. Soprattutto è animato dal desiderio di “arricchirsi” lungo la strada, non tanto di souvenirs quanto di incontri capaci di trasformarlo, di “lasciarsi fare” dal cammino più che “fare” il cammino.

Credo che siano stati animati da sentimenti simili gli uomini e le donne di cui ci narra il Vangelo che, lasciandosi alle spalle occupazioni, relazioni, si sono messi alla sequela del Rabbì di Nazaret, che ha insegnato da una “cattedra itinerante” e ha affascinato molti con la forza del suo sguardo e dei suoi gesti.. Tra i tanti nomi c’è Pietro, chiamato dal mare di Galilea al mare dell’umanità; Matteo, invitato a volgere lo sguardo verso un Amore senza misura; Maria di Magdala, liberata dall’Amore e chiamata ad essere apostola della Resurrezione.

Ma tra questi nomi ci sono anche i nostri, oggi: Jacopo, Paolo, Andras, Gabor, Soheil, Paolo, Daniele, giovani con dei sogni nel cuore, caratterizzati da fragilità e punti di forza. Dal 1 Ottobre abbiamo iniziato un cammino nella comunità del noviziato di Genova, per entrare in una relazione più intima con il Signore, conoscere meglio noi stessi e lo stile di vita che ci rende felici e rende felici gli altri.

Ciascuno di noi ha lasciato una parte di sé, attratti da uno Sguardo e mossi dal desiderio di una vita piena, per poter essere “uomini fino in fondo, anzi fino in cima”, come affermava don Tonino Bello. Non mancano di certo paure rispetto al futuro che ci attende, ma abbiamo fiducia in Colui che si fa nostro Compagno di viaggio che, come per i discepoli di Emmaus, ascolta le nostre preoccupazioni, accoglie le nostre sconfitte, riaccende la speranza.

Un mese fa, il 16 ottobre 2023, siamo entrati in seconda probazione, un tempo favorevole per andare in profondità alla Parola, agli scritti del Padre Fondatore Sant’Ignazio, attraverso la vita di preghiera, lo studio, la vita fraterna.

La possibilità di avere attualmente una giornata scandita da tempi precisi, dei luoghi in cui poter contemplare la bellezza del creato, delle persone adulte nella fede con cui confrontarsi, dei compagni su cui poter fare affidamento, è davvero un dono grande di Dio che speriamo di custodire e far fruttificare.

Ma anche il tuo nome, caro lettore, cara lettrice, è chiamato con amore dal Maestro: non ci chiede di essere perfetti per metterci in cammino, ma il desiderio di osare e la volontà di affidarci a Lui, così come siamo per lasciarci da Lui plasmare. Per noi e per te, homo viator, l’augurio caro al mondo scout: “Buona strada!

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