Non è certamente facile parlare del Noviziato ai tempi del Coronavirus. Come per tutto il resto della popolazione i programmi sono saltati, le esperienze rimandate, gli incontri procrastinati. Contemplare l’operato del Signore in questo tempo diventa un esercizio sottile a causa della monotonia del quotidiano.
Ci vuole occhio attento e la grazia del discernimento per scoprire la bellezza nascosta all’interno della comunità. Ultimamente ci stiamo lasciando arricchire dalle possibilità della vita comune. Un novizio ha proposto ad ognuno di poter condividere argomenti che ha a cuore o che reputa utili per l’edificazione comune e come in ogni comunità sorgono le idee e i commenti più disparati.
Ispirati dalla spiritualità ignaziana, io e Daniel N. abbiamo avviato dibattiti su due argomenti decisamente contemporanei e che hanno generato quella che Papa Francesco chiama una “sana inquietudine” nei nostri compagni a cui ha fatto seguito un piccolo esercizio di discernimento comunitario.
I titoli dei dibattiti sono “Evangelizzare i nones”, categoria di persone che pur sentendo un richiamo per la spiritualità non reputano di potersi riconoscere in una religione codificata e “Instagram e missione apostolica: è possibile?” al fine di valutare le possibilità comunicative dei social in un discorso apostolico e approfondire le dinamiche sociologiche che comportano.
Con la creatività che ci è richiesta dal Santo Padre tutti si sono messi in gioco con rispetto reciproco e dialogo aperto, un esercizio che aiuta a conoscersi di più, apprezzarsi e riconoscersi sempre più comunità che insieme propone, pensa, discute e cammina, in dialogo non solo tra di noi ma col mondo cui siamo chiamati a far parte.
Pasquale Landolfi, novozio del primo anno