Il Signore chiama. Questo è un fatto indubbio. Il Signore chiama continuamente e chiama innanzitutto alla vita. Basta alzare lo sguardo e contemplare le bellezze di cui siamo circondati. Basta guardarsi dentro. La bellezza è tutta intorno a noi e dentro di noi, e ci parla della vita di Dio.
La Scrittura, anche, ci narra di un Dio che parla. Dio parla all’uomo, parla a ciascuno e chiama ciascuno per nome: “Il Signore disse ad Abram: vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre…” (Gn 12,1).
E quando Dio parla, Dio crea, dona vita, chiama alla vita. “Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu” (Gn 1, 3); “E, detto questo, (Gesù) gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare»” (Gv 11, 43-44).
Ognuno di noi fa esperienza di questa chiamata di Dio. Viviamo, siamo chiamati a vivere. Siamo sempre in ricerca e intenti a scoprire le cause prime e il fine ultimo della nostra vita. Il Signore ci parla e ci vuole donare tutto se stesso, ci vuole donare il suo amore, il senso pieno delle cose e della vita. E lo fa da sempre, anche oggi, adesso, qui, donandoci il suo Figlio Gesù, il suo Spirito, attraverso la Chiesa, attraverso i sacramenti, attraverso la Parola di Dio, attraverso il creato e le persone che ci sono poste accanto nel cammino della vita.
Tutto ci parla della vita di Dio. Dio è presente in tutte le cose.
L’ascoltare, il riconoscere e il provare a fornire una personale risposta alla vita diventano, allora, la cosa più importante da fare. Ascoltare il silenzio dentro di noi in cui il Signore ci vuole incontrare. Ascoltare e pregare la Parola di Dio. Ammirare e meravigliarsi delle bellezze del creato. Partecipare attivamente nella vita della comunità cristiana e nel mondo, collaborando all’opera di Dio di riconciliazione e di giustizia. Sentirsi interpellati dalla realtà che ci circonda e rispondere con il meglio delle nostre possibilità, capacità e volontà, nel momento presente, per un bene più grande.
L’accoglienza della chiamata di Dio alla vita diventa così un continuo ascolto e interrogarsi, un’apertura alla vita e alla novità di Dio stesso, un’arte nel discernimento, una libertà e un’abilità nel rispondere, un ricevere vita imitando Dio nel donarla. Questa la libertà e la felicità a cui, dunque, tutti siamo chiamati, in ogni stato e condizione di vita, celibataria, consacrata o matrimoniale: nell’amare e nel donare vita così come Dio per primo ci ha amato e ci ha donato la sua di vita. E vivere così è bello.