GESUITI noviziato
Noviziato della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
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Bonum sperare in Domino

31 Gen 2021

Tre piccole chiamate alla speranza

Qualche giorno fa mi sono reso conto quante volte nell’ultimo tempo mi hanno toccati pensieri che parlavano della speranza. In questo articolo desidero accennare tre, diversi tra loro, ma che mi hanno aiutato. In questo senso questa breve scritta non è un pensiero mio: molto di più una lode alla comunità, ai compagni e alla creatività dello Spirito che parla attraverso di loro.

La prima occasione è stata durante una gita quando fermandoci nella natura, in una preghiera abbiamo condiviso quello che ci stava dentro di noi. Un compagno ha appena letto un libro di un gesuita che descriveva l’immagine del poeta francese Charles Péguy. Si tratta di una poesia che rappresenta il cammino dell’umanità come una grande processione, guidata da tre sorelle, le virtù. La fede e la carità sono adulte, forti, sembrerebbe che portano loro la sorella piccola in mezzo a noi. Avvicinandoci vediamo invece, che è proprio la sorella più piccola, la speranza, che sta guidando tutti! Se il confratello è rimasto colpito, non mi stupisco: è davvero una bella immagine.

Sono passati alcuni giorni quando una mattina – era la festa di S. Tommaso d’Aquino – il padre celebrante ha portato nell’omelia un pensiero di questo famoso teologo che, commentando la frase di S. Paolo: “queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!”, dice: la carità è il più grande, perché quando saremo nel Paradiso, non avremo più bisogno né della fede né della speranza (avremo la certezza…), ma la carità rimarrà. Paradossalmente questa affermazione mi ha confermato che qui sulla terra abbiamo veramente bisogno della speranza.

Nel medesimo giorno (beh, quando il Signore vuole dire qualcosa, lo dice…) un padre che ci stava tenendo un corso sulla Sacra Scrittura ha portato come esempio di un genere letterario la parabola del seminatore. Un brano molto conosciuto, ma la novità è stato nel suo modo di presentarlo. Se guardiamo solo la parabola, senza la spiegazione (aggiunta dopo dalla comunità cristiana nel primo secolo), possiamo accogliere un senso di una profonda speranza. Nonostante le difficoltà, le parti del terreno dure, rocciose o dominate dalle spine, il seme porta frutto… e ne porta una quantità incredibile, visto che di solito si tratta di mietere 5-6, al massimo 8 volte più del seminato. E qui Gesù parla di 30, 60, anzi di 100 volta più!

Non scrivo tutto questo come qualcuno che sa bene come si fa nella vita questa cosa di sperare. Sono in cammino e sento la chiamata di approfondire questo aspetto. Si può provare a coltivare la speranza, se non diversamente, magari dondolando la piccola melodia di Taizè, citato nel titolo che, credo, anche il caro lettore conosce… Se no, vale la pena di ascoltarlo.

2021-01-31 Gellert Török, novizio del secondo anno.

Ma ve l’hanno detto che c’è la guerra in Europa?

di Giacomo Mottola

Una delle maggiori differenze che riscontro in noviziato rispetto alla vita che conducevo fuori è data dall’accesso alle informazioni. Prima di entrare in Noviziato, infatti, ero ampiamente abituato a ricevere notifiche sul cellulare, ogni volta che qualcosa d’importante succedeva nel mondo. Brevi notizie flash con cui il mondo bussava alla mia tasca a qualunque ora si aggiungevano poi all’ascolto mattutino dei podcast di notizie da uno dei principali giornali italiani a cui ero abbonato.

Qui in noviziato non avendo uno smartphone ho dovuto aggiornare il mio modo di accedere alle informazioni. Riceviamo in abbonamento il quotidiano cattolico della CEI Avvenire che arriva regolarmente dal martedì al venerdì mentre le edizioni di sabato e domenica arrivano insieme il lunedì a causa dei due giorni di riposo del postino. La domenica, invece, abbiamo la possibilità di leggere il Corriere della sera con il suo inserto sulla letteratura.

Abbiamo la possibilità di informarci generalmente su quello che accade nel resto del mondo attraverso la rivista settimanale Internazionale che riporta, tradotti in italiano, una selezione di articoli delle principali testate giornalistiche del pianeta. Oltre a questa rivista d’informazione, riceviamo con frequenza bisettimanale La Civiltà Cattolica e mensilmente Aggiornamenti Sociali. Queste due riviste della Compagnia di Gesù, anche se con un taglio diverso, cercano di seguire ed approfondire i temi di attualità insieme a temi culturali e religiosi la prima ed economico sociali la seconda. Insieme all’informazione cartacea abbiamo la possibilità, per mezz’ora al giorno, di accedere al web per consultare eventualmente le sezioni non a pagamento dei quotidiani nazionali e stranieri.

Il non avere a disposizione lo smartphone mi ha re-insegnato a distinguere chiaramente nella giornata i tempi delle attività. Se infatti al mattino ho come primo appuntamento il mio incontro con Gesù nella preghiera sono certo di non venire disturbato da notifiche o tentato dal leggere le prime notizie o eventuali messaggi. Ho la possibilità di avere analisi approfondite della realtà attraverso le suddette riviste che offrono un punto di vista cattolico o laico sui fatti accaduti negli ultimi giorni. Insomma non mi resta che leggere.

Dunque sì, abbiamo saputo che c’è la guerra in Europa ed abbiamo la possibilità di approfondire i fatti senza l’assillo della propaganda occidentale o russa.

 

Giacomo Mottola

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