GESUITI noviziato
Noviziato della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
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Votati alla libertà

09 Ott 2023

Gesù venne per la salvezza di tutti e tutti chiama a seguirLo. E noi vorremmo ma egoismi, paure, pigrizie ci trattengono, ci inducono a rimandare, ci convincono a rinunciare. Gesù, venuto per proclamare ai prigionieri la liberazione, per rimettere in libertà gli oppressi (Lc 4,18), veramente uomo, mostrò una vita libera di amare.

Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? (Mc 8, 36) chiedeva Gesù alle folle che Lo acclamavano per il pane. Liberi dal vivere solo per produrre e consumare, siamo liberi di lavorare per vivere i nostri valori, d’amare. Liberi da suggestioni artificiali, siamo liberi di conoscere il valore delle cose, d’assaporare sobri ed essenziali la vita in pienezza. Liberi da frenesie di accumulare o dissipare, siamo liberi di ringraziare, d’apprezzare il frutto del lavoro, di risparmiare, di investire, di aiutare, di donare. Alcuni vivono questo nel distacco, altri nella cura del mondo, tutti nella giustizia. Gesù ci invita a essere liberi nelle relazioni con le cose e il mondo, a essere poveri.

Forse anche voi volete andarvene? (Gv 6, 67) chiedeva Gesù ai discepoli che aveva scelto, che Lo avevano seguito ma che, alle Sue parole, dubitavano. Liberi da brame di dominio, siamo liberi di camminare con chi è vicino, di lasciare andare chi guarda lontano, di accogliere chi viene e chi torna. Liberi da maschere per intimidire o sedurre, siamo liberi di sfiorare e farci sfiorare nell’intimo, di desiderare, di donarci in comunione d’amore. Liberi dal nichilismo della carne, siamo liberi di rispettare la libertà e la dignità d’ogni persona, di inabissarci nel mistero della vita, in ogni gioia, in ogni dolore. Alcuni vivono questo nella predilezione per una persona del matrimonio, altri nella disponibilità universale del celibato, tutti nella cura fedele delle nostre famiglie, amici, comunità. Gesù ci invita a essere liberi nelle relazioni con gli altri, a essere casti.

Non sia fatta la mia, ma la tua volontà (Lc 22, 42) chiedeva Gesù al Padre nell’ora della Passione. Liberi da pretese di individualismo e autosufficienza, siamo liberi di avere “gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Fil 2,5). Liberi dalla menzogna che Dio sia l’Oppositore, il Nemico della nostra volontà, che gli altri siano voleri a noi opposti da tenere lontani o piegare, siamo liberi di vivere, con gli altri e per gli altri, da figli e fratelli. Liberi dal crederci padroni della Storia, siamo liberi di cooperare alla Sua opera di redenzione. Alcuni vivono questo facendo riferimento alla propria comunità, altri al superiore, tutti nel discernimento. Gesù ci invita a essere liberi nella relazione con Lui, a essere obbedienti.

Dunque perché professare i voti?

Perché la scelta di seguirLo diventa vita vera incarnandosi in uno stile concreto, fedele alla nostra storia, identità e chiamata. Tra le innumerevoli strade per seguirLo, noi novizi discerniamo se il modo di procedere indicato dalle Costituzioni e dalla tradizione della Compagnia è la nostra. L’acqua, pur tra ostacoli e fossati, tende al mare, a tornare donde è venuta; e vi torna attraverso tracciati scavati nel tempo. La santità non è un rivo inaridito, né una dispersa palude ma un fiume che scorre, irriga e dona vita.

Caspita, sono un religioso!

di Miklós Forián-Szabó



Sabato 16 settembre 2023 noi, i sei giovani allora novizi del secondo anno, abbiamo pronunciato i primi voti nella Compagnia di Gesù. In queste righe condividiamo come abbiamo vissuto i giorni di preparazione e di celebrazione.

A inizio settembre, prima dei voti, siamo andati a fare Esercizi Spirituali per 8 giorni fra le montagne nella Provincia di Brescia. Già essendo passato un anno e mezzo dal Mese degli Esercizi Spirituali era arrivato il tempo di ritirarci nel silenzio e nella preghiera. Ognuno ha fatto il suo cammino interiore, diverso da quello degli altri, ma tutti con il Signore, e ciò ha rappresentato un’intensa preparazione ai voti.

Per il fine settimana dei voti la casa del Noviziato si è riempita di ospiti gesuiti e parenti. Abbiamo vissuto con gioia ed apertura l’incontro fra le nostre due famiglie: quella di origine e quella dei gesuiti. Sabato pomeriggio siamo scesi insieme nella Chiesa del Gesù, luogo della celebrazione. Grazie anche al servizio generoso e magnanimo dei compagni novizi del primo anno è stata una messa semplice e molto bella, partecipata da tutta l’assemblea composta dai nostri amici di Genova, parenti e gesuiti che hanno riempito la chiesa.

Nell’omelia P. Roberto Del Riccio, Provinciale EUM, ha sottolineato che la perfezione è un dono che viene dall’alto, nessuno può raggiungerla con le proprie forze e sacrifici. Nel noviziato abbiamo più volte fatto esperienza del sostegno da parte dei fratelli e del bisogno della grazia di Dio, senza la quale non possiamo far nulla. Tuttavia la tentazione fondamentale, quella di credere di bastare a noi stessi, non scompare dopo i voti ma si ripropone in continuazione. La formazione successiva (non breve) nella Compagnia serve dunque per verificare se il gesuita riesca a vivere veramente affidandosi alla grazia del Signore.

I gesuiti fanno i voti appena prima della comunione, di fronte a Gesù Eucaristia. Per tutti noi è stato un momento intimo e di profonda consolazione ricevere il Suo Corpo, unendoci al Signore subito dopo esserci legati a Lui per sempre. Abbiamo sperimentato la comunione con gli altri fedeli presenti alla celebrazione e con tutti coloro che stavano pregando per noi da lontano. È stato anche il primo momento in cui ognuno di noi si è reso conto che… «caspita, ora sono un religioso!». La vita religiosa, che abbiamo desiderato e sperimentato per due anni, ora è definitiva. È una sensazione strana, forse simile a quella che sperimentano gli sposi, passando dal fidanzamento al matrimonio.

Pochi giorni dopo i voti già ci troviamo tutti nelle nuove destinazioni, chi per lo studio, chi per il lavoro apostolico, grati al Signore per i tanti doni ricevuti nel Noviziato e protesi verso il futuro della nostra vita nella Compagnia!

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