Cara Selva, in questi giorni ti ho molto pensato. Alla fine mi sono fatto coraggio e ho deciso di scrivere due righe su quanto ho vissuto con Josef nel secondo minicorso per ragazzi dai 16 ai 18 anni. Forse ti chiederai perché presento la nostra esperienza in forma di lettera. Sono sicuro che ti ricordi del giorno in cui si è fatto silenzio ne . „Il Capriolo” – una delle ville che ci ha ospitato – e siamo tutti rimasti colpiti ed emozionati dall’idea di scrivere una lettera a noi stessi.
Così come dicono anche i versetti dell’inno „Buon giorno, Buon giorno!”, noi novizi, ci siamo svegliati fra i tuoi territori, accolti con l’amicizia di un “benvenuti!”. Ci siamo meravigliati nel vedere quanti adolescenti desiderano partecipare ai minicorsi estivi per ragazzi, un’opportunità significativa per scoprire qualcosa in più di sé stessi e della propria vita. Già dall’inizio abbiamo provato sentimenti di empatia e, allo stesso tempo, il desiderio di mettersi di più in gioco. I ragazzi ci hanno ricordato la nostra adolescenza, le nostre domande di allora: „qual è il senso della vita? Che cosa scelgo nella vita? Quale sono i miei veri desideri?”
Forse ti chiederai perché abbiamo provato emozioni forti fin da subito. Perché in questo posto si trovano risorse di alta qualità: persone giuste al momento giusto, animatori e volontari dal cuore aperto, e una metodologia straordinaria: lo psicodramma. Abbiamo visto come questo metodo può aiutare a mettere in scena con fiducia diverse parti della propria vita, aspetto fondamentale per poter aiutare a superare con coraggio ogni problema.
Cara Selva, questa esperienza mi ha toccato molto e credo di poter dire lo stesso anche di Josef; come il caffè del mattino, sprona a vivere di più, a gioire di più e – soprattutto – a stupire e ad amare di più. È come l’invito di ogni mattina a scendere dal letto, ad assaporare la colazione, a prendere con responsabilità la giornata: “La colazione è pronta, calda e fumante! Scendendo date anche un’occhiata al tabellone con i servizi!”.
Non abbiamo avuto tempo per annoiarci perché sempre in movimento. Dal movimento fisico – numerose le gite in montagna per incontrare lo splendore del creato tra cime mozzafiato e albe magiche – al movimento emotivo e affettivo – tante le lacrime di dolore e gioia versate – fino al movimento spirituale: la consapevolezza del nostro corpo, l’accompagnamento di Gesù fin dal mattino, gli incontri fra Gesù e il diavolo, le tentazioni nostre e quelle di Gesù.
Tutti questi movimenti ci aiuteranno a fare passi più sicuri e coraggiosi nella nostra avventura su questa terra.
Cara Selva, concludo sottolineando che è stato bello scoprire che il movimento più importante che ci ha guidato è stato quello dell’amore gratuito. L’amore infinito di Gesù che ci ama con cuore umano e ci porta a sperimentare questo amore e donare noi stessi con assoluta gratuità.