Il modo di agire di Dio ci spiazza continuamente e non siamo noi a stabilire le circostanze concrete in cui possiamo fare esperienza della presenza del Signore nelle nostre giornate e nelle nostre vite. Nel Vangelo di Giovanni è proprio Gesù che, durante l’incontro con Nicodemo, ci esorta a non porre limiti all’azione dello Spirito (Gv 3,1-8).

Durante il pellegrinaggio in povertà a cui ho preso parte quest’estate insieme a Nicholas abbiamo ricevuto più di una volta la grazia di poter ricordare questo prezioso insegnamento.

Siamo partiti da La Spezia avendo come meta la Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Intorno al decimo giorno di cammino raggiungiamo un piccolo comune; giunto il momento di cercare un posto per passare la notte, le cose per noi sembrano mettersi male. Il parroco si rifiuta di ospitarci invitandoci a rivolgerci ad un istituto di suore. Arrivati al loro convento partecipiamo all’Eucarestia e alla preghiera comune ma, una volta arrivato il momento di chiedere ospitalità ci viene domandato se siamo affiliati a qualche istituto religioso e, dopo aver riposto negativamente per non ricevere favoritismi, ci viene negata l’accoglienza. Bussiamo dunque alla porta del parroco di un paese vicino, il quale -ci viene detto da un paesano- sta celebrando un matrimonio in un’altra località.

Infine veniamo a sapere che proprio per quella sera è prevista in città una motofagiolata, un ibrido tra una sagra di paese e un motor show; avvistiamo un capannone inutilizzato all’interno del luogo che ospita il grande evento. Una volta individuati gli organizzatori chiediamo il permesso di dormire lì dentro. Non soltanto veniamo accolti con gioia ma ci vengono offerti anche due piatti di fagiolata. A condire il tutto c’è un gruppo che suona cover di canzoni rock degli anni 70-80. A darci la buona notte sono i pezzi degli U2 e degli Stones.

Davvero il Padre ci sorprende in continuazione e lo fa in grande stile e con grande ironia. Davvero lo Spirito soffia dove vuole.