GESUITI noviziato
Noviziato della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
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Info

Route di Pasqua

16 Apr 2018

Un mese dopo l’ingresso in noviziato, il maestro ha assegnato a ciascun novizio di primo anno un servizio da svolgere all’esterno della casa. Un piccolo assaggio di vita apostolica. Sono stato inviato nel gruppo scout che si riunisce presso la parrocchia di Santa Maria di Castello: il Genova 40, presso il quale partecipo alle attività del Clan, un gruppo di ragazzi di età compresa tra i 17 e i 21 anni.

Lo scautismo si ispira fortemente al valore della strada. Camminare a lungo permette di conoscere, dominare e superare i propri limiti e dà il gusto dell’avventura. Portando a lungo lo zaino e pernottando in posti diversi e lontani fra loro, è possibile imparare l’essenzialità intesa come capacità di vivere avendo a disposizione lo stretto necessario. Camminare nella natura è un momento privilegiato di incontro con Dio. D’altra parte, la compagnia degli altri insegna la gioia di stare insieme, l’amicizia, la fraternità, la solidarietà e l’accoglienza. Infine la strada  aiuta a vivere momenti di silenzio nei quali è possibile pensare e riflettere sul proprio percorso personale di crescita.

In occasione del triduo pasquale abbiamo organizzato un cammino di tre giorni lungo la via francigena, un’antica via che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia, recentemente riscoperta dai moderni viandanti.

Partiti di buon mattino il giovedì santo, abbiamo raggiunto Massa in treno. Lì ha avuto inizio il nostro cammino; una volta usciti dal centro della città abbiamo potuto ammirare le famose cave di marmo e i cantieri di lavorazione di questo pregiato materiale. Procedendo lungo il sentiero ci siamo imbattuti nella Rocca Malaspina, una fortificazione medievale che fungeva da antica sede dei sovrani della città. Il percorso ci ha poi riservato un’alternanza di bellezze naturali ed artistiche. Agli stupendi paesaggi collinari della Toscana si alternavano ingressi in magnifici paesini. Abbiamo apprezzato soprattutto Pietrasanta e il suo magnifico Duomo. Alla fine della giornata di cammino abbiamo passato la notte a Camaiore, alloggiando nei locali di una parrocchia di campagna, ovviamente per terra e nei sacchi a pelo. L’indomani ci siamo diretti a Lucca, un vero gioiellino, che abbiamo avuto il piacere di visitare sia di notte che di giorno, godendo così di bellezza del calibro di Piazza dell’Anfiteatro e della chiesa di San Michele in Foro. Ritornati a Genova abbiamo concluso il triduo partecipando alla veglia di Pasqua a Santa Maria di Castello.

Ritemprato da questi tre giorni stupendi ho fatto rientro in Noviziato per festeggiare la Pasqua con i miei compagni, grato al Signore per quanto ricevuto.

E vide che era cosa molto buona

17 Feb 2024

Tra le esperienze che costellano la vita in noviziato ci sono le uscite che ogni settimana viviamo insieme, camminando nella natura che circonda la città.

Quando arriviamo in vetta, sotto il cielo profondissimo, su picchi sospesi, circondati dai monti e dal mare, la nostra meraviglia sboccia nella lode. Il Signore passò per questi boschi, spargendo con premura mille grazie, e mirandoli per via, con il suo solo volto, li lasciò rivestiti di bellezza. Le creature sono un’orma del passo di Dio, grazie a cui si intuiscono la Sua grandezza, potenza, sapienza. (San Giovanni della Croce)

Il cuore si unisce a ogni creatura che canta la gioia della propria esistenza, che proclama la Sua infinita creatività, la Sua somma sapienza, la Sua eterna tenerezza. Davanti a noi si apre uno spazio immenso in cui tutto prende misura infinita, e in noi tanto si allarga il desiderio di altezze, di splendore, di libertà.

E qui, senza averlo chiesto, senza averlo meritato, ci sono anche io. Si, ci sono, Dio onnipotente che mia hai creato e amato, e Ti ringrazio di esserci, e di essere quello che sono, davanti a Te.

Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature [Sal 103, 24]

Mentre l’orecchio s’immerge nel silenzio, e s’accorge del rombo lontano d’una cascata, dello stormire di fronde, dello stridio di un falco, sgorga in noi il senso del sacro.

Mi prende un profondissimo rispetto e, al contempo, mi trattengo nella somma intimità nella quale mi accoglie; sono pervaso da un’abissale indegnità e, al contempo, di dolcissima fierezza quando Si fa prossimo: “Non aver paura. sono io”. Di fronte al sublime, non ho paura ma sono attratto, innamorato; di fronte all’ignoto non mi ammutolisco ma dialogo delle cose più profonde e sincere della vita; di fronte all’infinito, non fuggo ma mi affido, mi lascio abbracciare; di fronte al mistero, non mi ritraggo ma mi apro all’amicizia, alla comunione. E percepisco tutto opera di Dio, me stesso opera di Dio, e Dio all’opera nella vita.

Lo Spirito del Signore riempie l’universo, e abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce [Sap 1,7]

Mentre riposiamo insieme tra rocce che si protendono al cielo, plasmate e vivificate dalla luce che splende, dal vento che soffia, dall’acqua che scorre, viviamo non come servi, non come padroni ma da amici.

Condividiamo il cammino, ritmato dal lento e perseverante salire, e le pause, le stanchezze e gli ardimenti, la fatica e la meraviglia. Condividiamo il pane e l’acqua, un gesto quotidiano, ma che dopo una comune fatica è più franco e sereno, ha un sapore di maggiore intimità. Condividiamo le storie che ognuno ha da raccontare, il passato che l’ha condotto qui, il futuro che intravede all’orizzonte, le paure e le passioni, le risate e le tristezze, i dubbi e gli entusiasmi. Condividiamo la silenziosa reciproca compagnia. E mi sento tra fratelli.

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro [Mt 18, 20]

Vivendo questo ci salviamo: nella lode, nel sacro, nell’amicizia di Dio si realizza già la nostra salvezza, la pienezza di vita.

L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore e per salvare, mediante ciò, la propria anima; e le altre cose sulla faccia della terra sono create per l’uomo affinché lo aiutino al raggiungimento del fine per cui è stato creato. [Principio e fondamento degli Esercizi Spirituali]

 

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