Per una persona come me – nata, cresciuta e formata all’interno dello scautismo – è stata una sorpresa dover partecipare alla vita di una parrocchia in cui il mio servizio sarebbe stato quello di affiancare insieme ad un mio compagno gli educatori dell’Azione Cattolica.
Il gruppo è dei cosiddetti giovanissimi in cui partecipano ragazzi delle superiori.
A conclusione di questo primo anno devo dire che questa è stata una scelta provvidenziale: l’apostolato che il Padre Maestro mi ha affidato è stato davvero ricco e mi ha aiutato ad ampliare i miei orizzonti.
Infatti come dice il maestro Shifu (Kung fu panda 3): «Se fai solo quello che sai fare non sarai mai più di quello che sei ora»; ecco quindi che il mio affidarmi non solo mi ha fatto conoscere gli educatori, che hanno fatto una scelta di fede adulta, ma anche dei ragazzi che durante questi anni di superiori si interrogano e vogliono andare più a fondo sulle questioni di fede e di servizio. Se da un lato mancano i diversi “riti”, i calzoncini corti, la voglia di avventura, dall’altro abbonda il desiderio di condivisione, il gusto di incontrarsi, la scoperta di una preghiera che vuole essere più gustosa e di un servizio che vuole essere concreto verso i ragazzi più piccoli e i poveri della parrocchia e del circondario.
Il rapporto di collaborazione e di amicizia nascente con gli altri educatori ha permesso a me e ad Eduard di incontrare giovani belli e attivi in parrocchia e in diocesi, che si formano, si informano e desiderano trasmettere ad altri ciò che di bello vivono nel loro rapporto con Dio e con gli altri. Qui si inserisce anche il nostro parroco, che partecipa sempre sia alle riunioni di preparazione sia agli incontri con i ragazzi, che ci lascia anche la possibilità di condividere le peculiarità di una preghiera ignaziana.
Sono stati mesi intensi, ma di sicuro di cambiamento in una crescita e conoscenza condivisa.