Quale rivista non ha la sezione “caro psic ti scrivo”?
Noi siamo stati molto fortunati: non abbiamo dovuto scrivere alcuna email o lettera perché è venuta la psicologa da noi. Non per rispondere a complicate storie d’amore o risolvere intricati problemi d’infanzia ma per parlarci dei voti religiosi (povertà, castità, obbedienza) e dell’impatto che essi hanno nella nostra vita.
Sì, i voti di castità, povertà e obbedienza si “fanno”, si “pronunciano”, ma soprattutto si “vivono”, per cui entrarci e valutare il proprio vissuto (psichico – emozionale) ci aiuta ad affrontare questa prospettiva futura con maggiori strumenti. Ogni voto infatti getta le radici in bisogni che da sempre vivono nel cuore e il dare il nome a tutto questo aiuta a rispondere con maggiore consapevolezza e maturità.
Ogni bisogno (di sicurezza, di sentirsi amato, di riuscire, …) può diventare trampolino per donarsi all’altro come anche il baratro che ci imprigiona. Il noviziato diventa quindi un tempo propizio in cui sempre più imparare a conoscersi, ascoltando la voce di Dio e del fratello che con la sua vita (pregi e difetti) ti interpella, discernendo tra queste voci quale è davvero la chiamata del Signore grazie all’aiuto del padre maestro.
Sono stati tre giorni di parole dense perché parlavano del vissuto e dell’esperienza umana in cui ci siamo riconosciuti. Ringraziamo per questa opportunità, per gli strumenti che si aggiungono alla nostra vita spirituale, per l’opportunità ad andare sempre più a fondo nella nostra vita e nella nostra scelta.