“Questa non è una pipa”. René Magritte dipinge una pipa e così sfida l’osservatore a fare un passetto in più: leggere l’opera artistica, riflettere sulla realtà, magari cercando indizi nel tratto di pennello o nell’impostazione del quadro. Realtà e rappresentazione. Non è una cosa né semplice, né tantomeno immediata, per cui in noviziato, tra le mille attività, frequentiamo una “palestra” per questo allenamento oculare, coinvolgendo mente, memoria e bulbi, attraverso il cineforum.
Non dovete immaginarci in una sala del cinema di inizi Novecento con la sigaretta a disquisire di temi elevati, bensì davanti al televisore prima e seduti tra divano e sedie poi. Non siamo persone esperte, ma c’è sempre chi propone un film, preparandosi sulla trama, dando spunti, informazioni di cornice e poi ciascuno condivide qualche impressione. Non è un “mi piace” o “non mi piace”, cliccando il pollice sotto il video, ma un accorgersi di ciò che si è mosso in noi guardando il film e, nel frattempo, un gustare come la pellicola è stata girata, prestando attenzione alle inquadrature, alla fotografia, ai richiami…
La telecamera diventa quindi lo sguardo del regista su una storia particolare, oppure sulla realtà che viviamo e, entrati a nostra volta nella narrazione, trascinati dal mezzo cinematografico, possiamo quindi sperimentare una notevole gamma di sensazioni, sentimenti, pensieri, impressioni, sia che siano concordi con ciò che vediamo, sia che non lo siano. Anche accogliere un altro sguardo su una storia è già un grande passo!
Per permettere questo non vediamo il film dopo cena, orario in cui anche lo Spirito Santo va a dormire, ma sfruttiamo la domenica pomeriggio – sera, in modo tale che ciascuno sia presente a sé stesso e sia possibile uno scambio “a caldo”, senza per questo limitare le citazioni e le impressioni che durano fino al film successivo. E se ci vedete sulla spiaggia, un po’ smarriti, non temete: stiamo cercando Gelsomina, l’indimenticabile protagonista di “La Strada” di Fellini!