Chiamata a cerchi concentrici
Mi chiamo Christian Lefta e sono nato nel 1993 a Bisaccia, in provincia di Avellino. Di madre italiana e di padre albanese, trascorro l’infanzia e l’adolescenza nella piccola Andretta, a qualche chilometro da Bisaccia, nella verde Irpinia. Con l’Appennino campano negli occhi ma con il mare (Mediterraneo) nel cuore, cresco amando molto le canzoni di Guccini, gli scacchi, la filosofia e i gialli. Sensibile e riservato, ma anche curioso e determinato, come tutti, credo di essere un miscuglio ancora in trasformazione. Oggi rileggo la mia vita come cerchi concentrici, una progressiva dilatazione di orizzonti. Un viaggio fisico ma anche interiore dal “piccolo mondo antico” della provincia al profondo nord, guidato da un desiderio che chiede di essere visto: essere un uomo di Dio, per gli altri.
Dopo la maturità classica, conseguita nel liceo di Sant’Angelo dei Lombardi nell’estate del 2012, concretizzo questo desiderio vivendo un anno di discernimento e servizio nella parrocchia di Lioni, e poi, nell’autunno del 2013, con l’ingresso effettivo nel seminario interregionale di Posillipo a Napoli collegato con la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, nel quale vivo i cinque anni di formazione per il sacerdozio e di studio della filosofia e della teologia. Il seminario rappresenta per me l’esperienza di una fraternità possibile e la maturazione dell’esperienza di Dio, attraverso la scoperta degli Esercizi Spirituali ignaziani.
L’elemento ignaziano, grazie alla presenza dei gesuiti, apre una domanda sulla forma vocazionale che mi chiede un ulteriore spostamento di orizzonte: sento che la forma della Compagnia rappresenta un “di più” per diventare quell’uomo di Dio a servizio degli altri che desidero essere. Ma, stando al principio della gradualità (i cerchi concentrici…), non è ancora il tempo della Compagnia. Così nel settembre 2018, lascio Napoli e la mia diocesi d’origine, la diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, e parto alla volta di villa s. Ignazio a Trento, dove trascorro un anno come volontario residente all’interno della cooperativa di accoglienza sociale. Si tratta di un’esperienza di condivisione forte che mi fa crescere in umanità e che in qualche modo mi conferma nel desiderio del servizio. Nell’agosto del 2019, sentendo ancora vivo il desiderio per la Compagnia in mezzo ai tanti stimoli esterni e interni spesso discordanti, grazie all’aiuto del mio padre spirituale, mi faccio avanti. Nell’ottobre 2019 sono accolto nella comunità dei gesuiti di villa s. Giuseppe a Bologna per vivere un anno di discernimento più specifico per la Compagnia all’interno del progetto Sulla via di Damasco. Durante l’anno lo strumento principale per il discernimento è rappresentato dal percorso EVO (Esercizi nella Vita Ordinaria) che vivo con gli studenti universitari del Centro Poggeschi. Nell’ottobre 2020 entro nel noviziato della provincia euro-mediterranea della Compagnia di Gesù nella comunità di Genova. L’ultimo cerchio non chiude affatto ma apre su un orizzonte più grande tutto da scoprire. E il viaggio continua.