UN POSTO PER IL DESIDERIO
Sono Tommaso, ho 24 anni e mi piacciono Wallace, sia Philip che Joseph Roth, Bach, Messiaen, i Beatles, Elton John e de André. Ma non sono qui a Genova per immergermi nel mondo del poeta di via del Campo. Il 5 ottobre scorso sono entrato nel noviziato dei Gesuiti, dopo un percorso, o meglio, dopo aver preso coscienza che il desiderio di servire Cristo ovunque ve ne sia bisogno poteva trovare il suo posto nella Chiesa proprio nella Compagnia di Gesù.
A casa ho potuto apprezzare nei miei genitori uno stile di servizio vissuto alla luce della fede, fede alimentata soprattutto grazie alla frequenza all’Eucaristia domenicale. Vengo da Villasalto, un piccolo paese nel sud della Sardegna, straordinariamente pieno di cose da scoprire: nei racconti di genealogie infinite, nelle passeggiate tra i boschi, nelle tradizioni che scandiscono lo scorrere del tempo. È lì che ho incontrato per la prima volta un gesuita. In quel prete ho visto uno stile diverso, attento a cogliere la bontà e la bellezza anche dove sembravano più nascoste. Attratto in generale dal desiderio di farmi prete sono entrato in Seminario in prima liceo.
Durante lo studio della filosofia presso la Gregoriana, l’Università dei gesuiti a Roma, ho avuto modo di conoscere meglio la Compagnia di Gesù, soprattutto attraverso i professori e i colleghi scolastici. Di loro mi colpì la profondità e l’affabilità, accompagnata da un grande impegno, anche nelle cose più piccole. Già in Seminario sentivo la spinta ad appartenere in modo stabile a una comunità che fosse totalmente dedicata all’annuncio del Vangelo, ma non avevo trovato ancora nulla che vi corrispondesse.
All’inizio dello studio della Teologia mi sono deciso a parlarne con il mio direttore spirituale in modo esplicito. La prima risposta che mi diede fu estremamente liberante: “Pensaci”. Dopo due anni di “pensieri” ho verificato con lui il permanere del mio desiderio. Dopo una settimana di Esercizi Spirituali, nel torrido sole di una Cagliari a luglio, mi sono deciso a iniziare un percorso di conoscenza più approfondita con il promotore vocazionale, il p. Andrea Picciau.
In Albania ho potuto assaporare un po’ della quotidianità dei Gesuiti. Seguivo un padre nei suoi ministeri: quanta varietà! Da Tirana a Scutari, dalla scuola alla parrocchia, dai lavori di casa alle visite tra i vicoletti di Kombinat, non senza stanchezza, ma sempre con molta passione.
Anche grazie a questa esperienza, mi sono deciso a chiedere l’ammissione alla Compagnia. Così, non senza quelle titubanze che segnano un cambio di vita, accompagnato dai miei genitori, sono arrivato nel Noviziato di Genova animato dalla speranza di poter verificare e approfondire ancora quale sia il posto per il mio desiderio.