GESUITI noviziato
Noviziato della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
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Quella malinconia che ti aiuta a vivere pienamente gli affetti…

di Alessandro Di Mauro

Sono già passati più di due mesi da quando sono entrato in noviziato, una cosa che ogni tanto, nel vivere le mie settimane qui, riemerge è la malinconia dalla vita passata, l’aver lasciato la mia famiglia, i miei amici, alcune delle mie passioni. Mi sono ritrovato spesso a chiedermi se questa malinconia fosse un segno che mi spingesse a riflettere sulla mia scelta. Ho ritenuto fondamentale soffermarmi su questo aspetto e voglio raccontarvi cosa ho scoperto.

Credo che avere malinconia della vita vissuta e degli affetti sia assolutamente un ottimo segno e indichi che il mio cuore sta rispondendo al cammino che ho intrapreso. Non siamo delle macchine che riescono ad accendere e a spegnere i sentimenti che proviamo. Scoprire che quello che ho vissuto finora mi manca è, per me, che spesso ho avuto difficoltà a manifestare i miei sentimenti, un segno che il mio cuore è in grado di amare. Mi ritorna, però, in mente il brano del Vangelo in cui Gesù invita a lasciare tutto per seguirlo: ‘Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi’ (Mc 10,21). Il giovane se ne andò triste e in quel momento non lo seguì. Lasciare tutto, vuol dire dimenticare le persone care? Credo proprio di no! Penso, invece, che questi sentimenti portino a migliorare il mio voler bene alle persone che ora sono lontane a pensarle ancora più intensamente rispetto a prima. È vero non posso stare con loro come vorrei, non posso abbracciarli nei momenti di sconforto che inevitabilmente la vita ci riserva, non posso stare accanto a loro quando ne hanno necessità o nei momenti di festa e di gioia, ma il mio amore per loro cresce ogni giorno e il sentimento di malinconia mi aiuta ad amarli ancora di più.  I rapporti non sono squarciati ma sublimati da un amore vero che si fa vivo nella preghiera e nel pensarli costantemente. Provo spesso i sentimenti espressi dal Vangelo di Matteo (19,29): ‘Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto’. Ecco, mi sento in questo momento di aver ricevuto cento volte quanto ho lasciato, spero che anche i miei cari possano provare questo sentimento.

Alessandro Di Mauro

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