Qualche tempo fa, leggendo un libro sulla vita di Sant’Ignazio, intitolato “Ignazio di Loyola. Solo e a piedi” di José Ignacio Tellechea Idígoras, mi colpiva il titolo scelto dall’autore per poter descrivere meglio il cammino e la crescita spirituale di Ignazio.
Nel periodo in cui siamo stati in Spagna per un’esperienza sul “Diario Spirituale” del nostro santo – un’esperienza proposta per il secondo anno di noviziato – in un certo momento si è discusso del libro sopra citato.
Se Ignazio nella sua vita ha cominciato l’avventura del suo pellegrinaggio da solo, scalzo e a piedi, come un atleta che corre per la sua strada, noi l’abbiamo seguito insieme ai novizi di Spagna e Portogallo, come in una squadra di calcio internazionale.
È bello assistere a una partita di calcio, quando i giocatori collaborano insieme, seguono la stessa palla nei diversi angoli del campo e gioiscono della stessa vittoria. Così anche noi, abbiamo collaborato insieme, ascoltando, scrivendo e pregando sul diario del nostro Pellegrino, in un corso tenuto da P. Santiago Thio.
Questa collaborazione di squadra si è trasformata in un sentire e gustare insieme a una comunità composta dai tre noviziati della stessa Compagnia. Abbiamo avuto momenti di condivisione sulle nostre esperienze del noviziato, meravigliandoci della bellezza della diversità e dello stesso desiderio di seguire Gesù nell’unità.
La nostra gioia di “giocarci insieme la vita” cresceva giorno per giorno, scoprendo ed emozionandoci nei luoghi dove è passato Sant’Ignazio: Barcellona, Manresa e Montserrat.
Quest’incontro è finito con un pellegrinaggio a piedi da Manresa a Montserrat, condividendo insieme l’esempio del nostro Inigo come pellegrino nei questi luoghi e contemplando la meraviglia della montagna di Montserrat come dono di Dio.