SALDAMENTE NELLE MANI DEL SIGNORE
Sono nato a Roma, nel 1999, in una famiglia che mi ha trasmesso la Fede, primogenito di quattro figli. Mi piacciono i libri di Borges, tifare la Lazio e la città di Napoli.
Desidero per la prima volta essere prete nel 2012, in un campo parrocchiale. Durante un’adorazione eucaristica, leggo la vita di san Louis Martin; l’ammirazione per il suo carisma paterno, nonché per la libertà d’animo e la generosità dimostrate nel favorire l’emergere della volontà di Dio nella vita altrui, fanno scaturire in me il desiderio di fare lo stesso come presbitero.
Vivo un’adolescenza poco noiosa, tra gli studi classici e la vivacità socioculturale della Capitale negli anni ’10. La mia vita ecclesiale si svolge nei dopocresima parrocchiali e successivamente presso il Centro vocazionale diocesano, luogo di stupore, guarigione affettiva e attrazione per le cose di Dio. In quel tempo, si radica in me sempre più la sete di bellezza e di cose grandi, fatte per restare.
Conosco per la prima volta un gesuita in un confessionale del Santuario della Divina Misericordia a Roma, nel contesto del Giubileo del 2016. Incontro un uomo interiormente solido, sicuro, lui per primo, che Dio operi nella mia storia. La celebrazione regolare della confessione è la via per la quale Dio mi porta a desiderare l’esperienza degli Esercizi Ignaziani. Risiedo per una settimana presso il Centro “Le Sorgenti” a Lecce nel 2017, un tempo di grazia nel saper dare del “tu” al Signore e nel poter stancarmi di realtà e dinamiche d’ostacolo al rapporto d’amore con Lui.
Avendo il cuore conquistato dalla misericordia sovrabbondante che sperimento, maturo la decisione di discernere con serietà l’ingresso in seminario. Un avvicendamento repentino delle mie figure ecclesiali di riferimento interrompe questo processo al principio del 2018; mi vedo chiamato alla scelta di una facoltà universitaria, ripiegando, dopo alterne vicende, sulla scelta di Giurisprudenza, presso La Sapienza.
Non trovo autentica soddisfazione negli studi; capisco ora come Dio abbia voluto guidare allora la mia vita. Nel 2019 chiedo di sperimentare ancora gli EE. SS. (“Esercizi spirituali”, svolti secondo il metodo presente nell’omonima opera di Ignazio di Loyola, per un tempo di ritiro silenzioso, con l’aiuto di una guida spirituale) in una casa di esercizi in località Santa Severa, nel Lazio. La promessa di Dio è vivamente presente; si instaura in me una dinamica di ascolto e attenzione, insieme ad una chiamata a maggiore umiltà.
Lo scoppio della pandemia di Covid-19 mi coglie alla sprovvista; come molti, vivo con angoscia. Per grazia non abbandono la preghiera; la richiesta che faccio a Dio di liberarmi non ha alcun effetto immediato, ma sono davanti a Lui come Padre, avvertendo come missione quella di lasciarmi abitare nel dolore. Ritorno infine alla normalità, vivendo il dono di alcune relazioni umane significative.
Nel 2022, su suggerimento di un amico, sono invitato presso la Cappella dell’università, abitata da gesuiti. Conosco p. Ottavio De Bertolis, cominciando a frequentare assiduamente la cappellania e aderendo prontamente alla proposta degli E.V.O. (“Esercizi spirituali nella vita ordinaria”, svolti nella quotidianità, secondo moduli flessibili fino a due anni, mediante tempi di preghiera regolari) nel 2023. Mosso dal gaudio e dal desiderio di servire il Signore, amante fedele e generoso, comunico nel 2024 il mio desiderio di entrare in Compagnia, sotto la bandiera di Colui che è Misericordia e desidera per me il bene che non oso sperare.