È arrivato l’anno 2020 e con esso tanti avvenimenti, possibilità, persone diverse dall’anno scorso. Queste novità, vengono tante volte dalla gente che ci circonda o che arriva nella nostra vita.
Sappiamo però bene che tante volte si fa fatica ad accogliere le differenze, anche quelle che derivano dall’incontro con nostri parenti e amici. Alcune volte siamo “fastidiosi” gli uni per gli altri. Vediamo alcuni semplici esempi di difficoltà.
- D: Perché hai pulito così male il lavandino? R: Perché ho fretta. E a mia volta; Perché tu sei così lento nel pulire la doccia?
- D: Ma perché stai sempre zitto? R: Mi piace, non ho cose da dire; Perché tu, invece, stai sempre parlando?
- D: Perché non camminate sul marciapiede? R: Dai, non c’è nessuna macchina in giro; tu, però, perché devi essere sempre così rigido?
Sono soltanto alcuni casi banali di differenze, che possono rivelare aspetti del carattere. Nonostante tutto ciò, Gesù ci ha detto di accogliere tutti. Addirittura ha pregato per noi: “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17, 21). Se abbiamo difficoltà per piccole cose, come possiamo aspettare che saremo mai uniti?
Per fortuna Gesù capiva questo problema e si esprimeva in una preghiera, il senso della quale non è di diventare uguali. “Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.”(1Cor 12, 12). Alcune volte porta fatica provare a vivere l’unicità propria e altrui e allo stesso tempo l’imperfetta, umana unità. Questo è stato uno dei modi di vivere di Gesù con i suoi apostoli e di Ignazio di Loyola con i suoi dieci compagni e vediamo che il loro progetto ci ha portato un mondo cambiato positivamente. Pure in noviziato, in questo miscuglio di giovani (o meno giovani) novizi e formatori di sei diverse nazioni, che hanno dai ventitré ai settantanove anni, stiamo scoprendo una marea di tesori gli uni negli altri. Scriverò qualche semplice esempio:
- A qualcuno non importava tanto l’arte sacra (la prendeva quasi per scontata) ma la passione di un altro novizio l’ha avvicinato alla sua bellezza e importanza.
- Un altro non era abituato a mangiare salato la mattina, ma uno dei novizi stranieri lo ha incuriosito. Ha provato e adesso non dispiace neanche a lui mangiare così.
- C’era un novizio che non era abituato a un modo creativo e un po’ disorganizzato di fare le cose e ha riconosciuto che pure funziona e che non c’è bisogno di sempre pianificare tutto perfettamente.
- Ancora un altro di noi ha riconosciuto che alcuni altri ragazzi, che sembravano chiusi e superficiali, sono in verità molto profondi, anche se questo modo di essere gli è estraneo.
- Uno è stato sorpreso dal diverso modo di fare del padre maestro in confronto con il suo padre spirituale precedente e ha trovato il cambiamento positivo.
Vivere, lavorare, stare insieme in questo gruppo composito porta così diverse possibilità e così grande bellezza da scoprire nella vita che vale la pena fare la fatica di sperimentarla.
Urban Gartner, novizio di secondo anno