Che cosa accadrebbe se ci trovassimo imprigionati in un loop temporale, come capita al protagonista del film “È già ieri”? In questa surreale commedia del 2004, il protagonista è costretto a rivivere da capo, ad
ogni risveglio e istante per istante, sempre la stessa giornata. Un incubo, diremmo. Ma non così lontano dalla percezione comune di fronte a questo nostro tempo, di fronte alla pandemia certamente ma che in
generale sembra essere un modo abituale con cui guardiamo alla nostra vita, quella di tutti I giorni appunto, sempre uguale. La risposta effettiva, non quella ideale!, che diamo, di fatto, è la ricerca del nuovo, continuamente. Nuovi stimoli, nuove sensazioni, nuovi oggetti a volte, e perché no nuove relazioni. Condivido questa domanda a partire dall’occasione di questo avvento 2021: parliamo di attesa, della novità della venuta del Signore e ci diciamo ogni anno che dobbiamo prepararci bene, che dobbiamo aprire gli occhi sulla vita, in un parola che dobbiamo vigilare. Mi sono chiesto, allora, che cosa significa tutto questo per me, qui ed ora, cioè in noviziato? Non credo ci sia una risposta pronta. Quello che però cerco di ricordarmi ogni giorno è semplicemente una delle ultime raccomandazioni di Ignazio: abituarsi a cercare Dio in ogni cosa, sempre, a cercare Lui e la Sua gioia in mezzo alle tante piccole o grandi faccende quotidiane, custodire il desiderio, sempre: “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti” (Fil 4,4).
Christian Lefta