Sabato 16 settembre 2023 noi, i sei giovani allora novizi del secondo anno, abbiamo pronunciato i primi voti nella Compagnia di Gesù. In queste righe condividiamo come abbiamo vissuto i giorni di preparazione e di celebrazione.
A inizio settembre, prima dei voti, siamo andati a fare Esercizi Spirituali per 8 giorni fra le montagne nella Provincia di Brescia. Già essendo passato un anno e mezzo dal Mese degli Esercizi Spirituali era arrivato il tempo di ritirarci nel silenzio e nella preghiera. Ognuno ha fatto il suo cammino interiore, diverso da quello degli altri, ma tutti con il Signore, e ciò ha rappresentato un’intensa preparazione ai voti.
Per il fine settimana dei voti la casa del Noviziato si è riempita di ospiti gesuiti e parenti. Abbiamo vissuto con gioia ed apertura l’incontro fra le nostre due famiglie: quella di origine e quella dei gesuiti. Sabato pomeriggio siamo scesi insieme nella Chiesa del Gesù, luogo della celebrazione. Grazie anche al servizio generoso e magnanimo dei compagni novizi del primo anno è stata una messa semplice e molto bella, partecipata da tutta l’assemblea composta dai nostri amici di Genova, parenti e gesuiti che hanno riempito la chiesa.
Nell’omelia P. Roberto Del Riccio, Provinciale EUM, ha sottolineato che la perfezione è un dono che viene dall’alto, nessuno può raggiungerla con le proprie forze e sacrifici. Nel noviziato abbiamo più volte fatto esperienza del sostegno da parte dei fratelli e del bisogno della grazia di Dio, senza la quale non possiamo far nulla. Tuttavia la tentazione fondamentale, quella di credere di bastare a noi stessi, non scompare dopo i voti ma si ripropone in continuazione. La formazione successiva (non breve) nella Compagnia serve dunque per verificare se il gesuita riesca a vivere veramente affidandosi alla grazia del Signore.
I gesuiti fanno i voti appena prima della comunione, di fronte a Gesù Eucaristia. Per tutti noi è stato un momento intimo e di profonda consolazione ricevere il Suo Corpo, unendoci al Signore subito dopo esserci legati a Lui per sempre. Abbiamo sperimentato la comunione con gli altri fedeli presenti alla celebrazione e con tutti coloro che stavano pregando per noi da lontano. È stato anche il primo momento in cui ognuno di noi si è reso conto che… «caspita, ora sono un religioso!». La vita religiosa, che abbiamo desiderato e sperimentato per due anni, ora è definitiva. È una sensazione strana, forse simile a quella che sperimentano gli sposi, passando dal fidanzamento al matrimonio.
Pochi giorni dopo i voti già ci troviamo tutti nelle nuove destinazioni, chi per lo studio, chi per il lavoro apostolico, grati al Signore per i tanti doni ricevuti nel Noviziato e protesi verso il futuro della nostra vita nella Compagnia!