GESUITI noviziato
Noviziato della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù
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Pál Füszfás

La via del dono

Sono ungherese, nato nel 1995 a Budapest, primo di 5 fratelli.

Amo il ciclismo e la bici come mezzo di trasporto. Mi piace aggiustare, occuparmi di agricoltura e lavori di ingegneria.

I miei genitori sono stati sempre molto attivi nella vita parrocchiale, dove sono cresciuto e ho maturato la mia fede. Il loro esempio di fiducia nel Signore mi ha sempre ispirato.

A 13 anni ci siamo trasferiti in campagna. Ho iniziato ad occuparmi degli animali, esperienza che mi ha insegnato molto sul servizio e sull’avere cura.

Dopo la scuola superiore mi sono iscritto all’università in Agraria e laureato nel 2018.

Ogni tanto, sin da piccolo, tornava alla mente l’idea di diventare sacerdote. Non l’ho mai presa sul serio. Al terzo anno di università, senza un particolare motivo, comincio a pensare a come essere utile nel mondo. Era il mio modo di cercare la volontà di Dio nella mia vita razionalmente. Non ci sono riuscito, ho sperimentato la mia incapacità di definire il mio posto e proprio allora mi è venuta in mente l’idea di diventare religioso. All’inizio il desiderio non era così forte, ma restava costante negli anni. Ho quindi cominciato a fare un anno di discernimento vivendo in una comunità di gesuiti a Budapest. Desideravo essere utile e sperimentare una profonda libertà interiore, elementi ancora oggi fondamentali per me.

Ho iniziato a riconoscere che tutto questo poteva essere un segno di vocazione. Poi attraverso alcune esperienze importanti nella preghiera e nella vita, il Signore mi ha invitato nella Compagnia. Con difficoltà accettavo che come religioso non avrei vissuto alcune esperienze di lavoro o relazioni.

Al termine di quell’anno avevo però compreso che volevo diventare gesuita, ma non ero ancora pronto per entrare in noviziato. Sono stato per un anno membro della comunità dei volontari presso la chiesa dei gesuiti a Budapest, grato perché per la prima volta sono riuscito a dare tutto me stesso, quello che potevo. Ero felice: vivevo in una comunità di persone buonissime, lavoravamo insieme per un buono scopo, studiavo ciò che mi interessava. Proprio in questo momento il Signore ha potuto chiamarmi o meglio ho potuto finalmente rispondergli.

Ora nel noviziato continuo ad apprendere, ogni giorno con gioia e fatica, cosa significhi donare tutto me stesso.

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