Uno degli esperimenti dei novizi del primo anno è costituito dagli esercizi spirituali di Sant’Ignazio, per alcuni versi una delle esperienze più significative del nostro cammino di gesuiti. Gli esercizi spirituali ci aiutano a riordinare la nostra vita e ad approfondire la relazione con il Signore. Per noi – i sette novizi “giovani” – questo esperimento si è svolto dal 14 gennaio al 18 febbraio sotto la guida premurosa del Padre Maestro.
A qualcuno potrebbe sembrare strano o addirittura folle trascorrere cinque settimane in silenzio, apparentemente senza niente da fare. Ma per me il tempo è volato tra le varie meditazioni e contemplazioni proposte da sant’Ignazio. Ora però, vorrei soffermarmi su un altro aspetto che mi ha molto sorpreso durante il mese: la vita di comunità tra noi sette, gli altri novizi e i membri della comunità del Noviziato.
Le attenzioni che abbiamo ricevuto dal nostro super ministro di casa prima e durante il mese sono state incredibili. Ha preso cura di ogni dettaglio così da non avere nessuna distrazione durante il ritiro. Allo stesso tempo, insieme con il Padre Socio, ogni sabato ha organizzato un pellegrinaggio per noi a un santuario diverso. Il Padre Socio, inoltre, ha preparato per noi un interessante corso su alcuni “aspetti più pratici” della spiritualità ignaziana. E non dimentichiamo i nostri ‘vecchi’ fratelli novizi che ci hanno accompagnato con la loro preghiera.
La settimana scorsa abbiamo ripreso in mano, ancora una volta, gli esercizi spirituali sotto la guida di Padre Pino Piva per vedere a distanza e più chiaramente l’esperienza del mese. È interessante come il tempo trascorso e l’aiuto di una guida esperta come Padre Piva, possano aprire un orizzonte più ampio sull’esperienza degli esercizi spirituali. Il corso di rilettura del mese mi ha anche permesso di capire l’importanza della vita comunitaria sulla crescita spirituale dell’individuo. In particolare, la condivisione delle esperienze personali è stata utile per comprendere alcuni aspetti ancora più profondamente.
Scrivendo questo pezzo mi vengono in mente le parole di Sant’Ignazio al termine degli esercizi in cui si dice che l’amore non si misura con le parole, ma con le azioni e che noi siamo chiamati a condividere il talento e i beni che il nostro Signore ci ha donato.