É sempre difficile raccontare la quotidianità della vita in Noviziato, e soprattutto rendere l’idea di come attività tra loro molto diverse convergano verso un unico fine: la crescita nella relazione personale con Dio, inseparabile da quella nella vita comune e nel servizio agli altri. Non solo la preghiera sulla Parola e la partecipazione all’Eucarestia, ma anche i lavori pratici, le esperienze di apostolato, i dialoghi comunitari, i cammini nella natura, lo sport… In ogni momento possiamo rimanere uniti al Signore, crescendo in una spiritualità che aiuta a trovarlo in tutte le cose, a conoscerlo e amarlo sempre di più.
Le letture e i corsi non fanno eccezione, perché poco a poco scopriamo come anche queste attività intellettuali, se autenticamente rivolte al fine della relazione con Dio, possano diventare un importante alleato nel cammino della vita spirituale.
Noi novizi di secondo anno ne abbiamo avuto conferma durante le ultime settimane: mentre i nostri compagni di primo anno vivevano la grande esperienza del Mese di Esercizi Spirituali – il vero e proprio cuore pulsante del tempo del Noviziato! – noi siamo rimasti a Genova, seguendo un corso di approfondimento delle dinamiche del discernimento, e corsi di introduzione alla Sacra Scrittura, alla liturgia, all’apostolato educativo della Compagnia di Gesù, all’ecologia integrale.
Corsi di tre giorni ciascuno, senza esame finale, o per meglio dire con un esame sui generis, mai completamente terminato: la verifica di come, passo dopo passo, quello che abbiamo appreso ci aiuta a maturare nel rapporto con il Signore e, inscindibilmente, ad aprirci al servizio dei fratelli. Per tutto ciò occorrono tempi lunghi, ma fin d’ora mi rendo conto di quanti spunti ricevuti nei corsi possano aiutarci concretamente a camminare in questa direzione.
Ad esempio, conoscere il metodo di analisi narratologica della Sacra Scrittura può aiutarci a preparare meglio la preghiera di meditazione o contemplazione sui brani biblici, rispettando l’oggettività del testo e immedesimandoci più fedelmente negli atteggiamenti delle diverse persone che incontrano Gesù, e che rivelano i nostri stessi atteggiamenti nei confronti del Signore… Studiare la struttura della Messa può aiutarci ad entrare nel senso profondo di tutte le sue parti, seguendone parole e silenzi, e lasciandoci trasformare vitalmente dall’azione liturgica… Riflettere sull’ecologia integrale può aiutarci a cogliere con sguardo contemplativo il valore di tutta l’opera del Creatore, e insieme a provare per le persone che subiscono le conseguenze della “cultura dello scarto” sentimenti di autentica compassione: quella compassione che è preludio dell’azione effettiva in loro servizio…
E la lista degli esempi potrebbe continuare, mostrando come il Noviziato favorisca una dinamica di conversione di tutte le diverse componenti della nostra vita, compresa quella intellettuale: che riscopre il suo legame essenziale con il Dio vivente, e così compie il passo “dalla testa al cuore”.