Josef è il nome, 22 anni l’età. Provengo da Malta, figlio unico in una famiglia cattolica, e questa è la mia storia.
Ho avuto un’infanzia tranquilla, frequentavo ogni giorno una Società di Catechismo (MUSEUM) per la preparazione alla Prima Comunione e Cresima. Una volta cresciuto, vedendo il grande impegno degli educatori, spinto da una curiosità nella fede, volevo anche io insegnare ai bambini. C’era qualcosa che mi spingeva a insegnare agli altri, spinto dalla gioia che porta la relazione con questo personaggio, Gesù…
Per la scuola media (10-15 anni) ho scelto la scuola di San Luigi dei Gesuiti: andavo lì ogni sabato per giocare calcio ed è molto vicino a casa mia. Sono stati 5 anni bellissimi: mi piaceva andare a scuola perché sono stato coinvolto in tante iniziative: organizzavo una serie di attività per conto del Consiglio, facevo volontariato e mi occupavo della cappella. Mi ricordo che arrivavo a scuola nelle prime ore del mattino. Preparavo gli altari da solo, in silenzio, nella cappella con Gesù, e mi sentivo in pace vedendo il sole sorgere.
Incontrando i gesuiti quotidianamente, mi colpiva come curavano la relazione con ogni studente: il modo in cui ci parlavano, cioè costruivano un rapporto personale con ogni uno di noi (e con 500 studenti non è facile!). Anche il motto del collegio, “Uomini per gli altri”, ci incitava e ci spingeva a fare tutto nel miglior modo possibile.
Colpito da tutto questo, e con la curiosità di approfondire ciò che avevo visto nei gesuiti, quel “vivere con gioia la fede senza distaccarsi dal mondo” (in poche parole la spiritualità ignaziana), vissuta durante vari ritiri, ho chiesto a un sacerdote gesuita di guidarmi, affrontando insieme le domande esistenziali di quell’età: chi sono? cosa voglio? quali sono i miei desideri e le mie paure? cos’è questo Dio?
Conquistato dal metodo di studio, ho continuato la scuola superiore (15-17 anni) a San Luigi. La mia esperienza accademica era sempre rinforzata dall’ ‘esperienza del mondo’ diciamo cosi: fare competizione di una simulazione delle Nazione Unite; essere parte di un gruppo giovanile… e poi organizzare feste studentesche! La musica ad alto volume, l’odore delle sigarette, i compagni di classe che danzavano, e i soldi che guadagnavo: ero vivo! Dall’altro lato mi sentivo uno strano e sottile vuoto nel mio cuore. Tutte queste esperienze ed emozioni sono state importanti per crescere nelle relazioni, e anche per fare sintesi tra la vita spirituale vissuta nella direzione spirituale e quella quotidiana, nella sua pienezza, bellezza e difficoltà.
18 anni. Esperienza nuova: gli studi triennali in economia all’ Università di Malta. Era la scelta naturale dopo aver studiato contabilità, economia e marketing alla scuola Superiore… anche se a volte, lo studio era l’ultima cosa sull’agenda! Presidente di una associazione che promuove valori Europei, coinvolto in progetti di Gioventù in Azione, andavo al club ogni settimana. Il tutto mescolato con esperienze di volontariato con le suore di Madre Teresa e lo stage al Ministero delle Finanze e alla Banca Centrale di Malta in estate. Vivevo sempre con un’agenda piena. E un cuore che voleva qualcosa di più.
L’esperienza di lavoro mi lascia con il desiderio di approfondire i miei studi. Così, dopo il triennio, a 21 anni sono andato in Inghilterra per fare un Master in Politica e Scienza Europea all’Università di Sheffield. Fuori dagli ambienti in cui sono cresciuto e con la prospettiva di cominciare una carriera, le domande fondamentale sono ritornate: cosa voglio nella mia vita? Cosa mi darà pace? Così, rileggendo la mia storia, con uno sguardo più maturo e insieme al mio direttore spirituale, ho trovato una risposta nella spiritualità Ignaziana come una cosa di me. E ho comunicato al padre Provinciale di Malta la mia richiesta di entrare nella Compagnia.
Terminati gli studi in Inghilterra, ritornato in estate a Malta per scrivere la mia tesi di laurea, il padre Provinciale mi ha comunicato che ero stato accettato. Dopo di che, ho annunciato ai miei genitori e agli amici quale sarebbe stato il prossimo passo della mia vita. È stata un’estate molto bella: condividevo la gioia della notizia e ricevevo supporto da tutti coloro con cui parlavo… finalmente ho iniziato a rendermi conto che ciò cui avevo pensato per gli ultimi 6 anni era ormai una realtà un po’ più concreta… il Noviziato.
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