ALLA RICERCA DEL “MAGIS”
Mi chiamo Daniele, ho 25 anni e vengo da Sannicandro di Bari, un piccolo comune dell’entroterra barese, abitato da gente semplice e amante dell’agricoltura. Sin da piccolo ho amato le passeggiate in campagna e stare con gli amici. Ho iniziato a conoscere il Signore grazie alla fede genuina e all’esempio di donazione di mia madre e alla calorosa accoglienza della mia comunità parrocchiale “Maria S.S. del Carmine”, che ha rappresentato da sempre per me una grande famiglia.
Qui ho vissuto nel tempo diverse esperienze che hanno contribuito alla mia formazione umana e spirituale: il servizio all’altare come ministrante; il cammino con la Gioventù Francescana durante le scuole medie e in seguito il servizio come educatore dei giovanissimi e membro del coro.
Desideroso di approfondire l’amicizia con Gesù, ho frequentato il seminario minore e ho affrontato gli studi umanistici presso il Liceo Classico “Socrate” di Bari. Sentivo che il Signore mi chiamava a qualcosa di grande ma al tempo stesso avevo bisogno di conoscermi meglio e di lavorare su di me. Ho vissuto l’anno della maturità a casa, avendo la possibilità di “andare verso me stesso” e di interrogarmi su chi fossi e su cosa cercassi veramente.
Confrontandomi con il mio parroco è emerso il desiderio di aiutare gli altri, soprattutto i più giovani, e ho visto nell’insegnamento una via possibile per me. Ho deciso di iscrivermi all’università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, per frequentare la facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione e conseguire poi la laurea magistrale in Scienze Pedagogiche.
Ho lavorato come educatore socio-pedagogico, affiancando i ragazzi diversamente abili, in un liceo della mia provincia. Pur continuando a frequentare la mia parrocchia, in questi anni ho vissuto dei momenti di smarrimento che mi hanno messo dinanzi alle mie fragilità. Sentivo però che il Signore continuava a parlarmi attraverso l’alternarsi dei pensieri e dei sentimenti e alimentava in me il desiderio di un “magis”.
È in questo periodo di nuove relazioni e di nuove sfide, che ho conosciuto i Gesuiti nella persona di p. Franco Annicchiarico, a cui era affidata la responsabilità della cappella universitaria. Egli mi ha aiutato a leggere la mia storia alla luce della Parola, facendomi scoprire un volto inedito di Dio, che è Padre amorevole. Il suo stile di accompagnamento liberante e l’amore per la Scrittura mi hanno così tanto affascinato da chiedergli di vivere alcune esperienze con la Compagnia, per conoscere di più la spiritualità ignaziana.
Tra queste ci sono lo psicodramma con i giovani a Selva di Val Gardena e gli esercizi spirituali a Bologna, che mi hanno aiutato a fare chiarezza sui miei desideri e ha mettere ordine dentro di me. Ho sentito che il Signore mi chiamava ad una vita totalmente donata, a “darmi da mangiare” ai fratelli; per questo ho chiesto di intraprendere un cammino vocazionale per entrare in Compagnia.
Accompagnato dal responsabile per le vocazioni, p. Andrea Picciau, dopo aver fatto i colloqui con alcuni gesuiti, sono stato ammesso dal provinciale al noviziato di Genova, in cui sto imparando ad entrare in una relazione sempre più intima con il Signore e, insieme ai miei compagni, a discernere ogni giorno la volontà di Dio per noi.