Entrare in noviziato significa intraprendere la vita religiosa, ma significa anche entrare progressivamente in un “corpo” più grande, che è quello della Compagnia di Gesù, di cui fanno parte tutti i gesuiti sparsi nel mondo.
È un grande regalo per noi aver cominciato il noviziato in un momento storico così importante per la Compagnia e ancor più, in particolare, per i gesuiti italiani. Proprio in questi giorni, infatti, si è conclusa a Roma la XXXVI Congregazione Generale, la riunione a cui partecipano gesuiti rappresentanti ciascuna nazione del mondo, chiamati a discutere e decidere le priorità e le linee che impegneranno la Compagnia per i prossimi anni. In più, questa congregazione vede il passaggio di consegne tra il vecchio preposito generale, Adolfo Nicolas, e il nuovo preposito, Arturo Sosa, eletto lo scorso 12 novembre. Se si pensa che in 476 anni di storia ci sono state solo 36 congregazioni e si sono avvicendati 31 prepositi, si può proprio dire che è un evento che non capita tutti i giorni!
Quest’anno è ancora più significativo per i gesuiti italiani, poiché si sta attuando il processo di unificazione della Provincia d’Italia e Albania con quella maltese. Unificazione significa diventare un unico territorio con un piano condiviso; ma unire tre realtà con storie e culture molto differenti è una sfida che va a toccare le reciproche identità e richiede un grande sforzo, ma è anche un arricchimento vicendevole che apre la strada a nuovi progetti e possibilità.
Nella nostra piccola realtà quotidiana, anche noi novizi respiriamo e percepiamo questi cambiamenti: dalle discussioni animate a tavola, in cui condividiamo le notizie uscite dalla congregazione e i formatori ci spiegano le procedure complicate con cui essa funziona, alle intenzioni di preghiera per i delegati e per il nuovo Padre generale; dall’invito del Provinciale a pensare e proporre un nome per la provincia nascente, all’incontro con p. Iuri Sandrin sul nuovo progetto pastorale per i giovani… Insomma, grazie a questi eventi ci è data la possibilità di ampliare il nostro sguardo da Genova all’Italia e al resto del mondo, sentendoci anche noi un po’ di più parte di questa famiglia che è la Compagnia.