IN NOVIZIATO DA VECCHIO!
Credevo di ricominciare un nuovo impegno apostolico, dopo la chiusura della Comunità
gesuita di Cuneo. E invece mi hanno rimandato in… Noviziato, dopo sessant’anni di vita
religiosa!
Come ho vissuto questa nuova “obbedienza”?
Lo dico con sincerità: con molta pace. Ho rivissuto come negli altri trasferimenti, la
tranquillità che in essi mi ha ogni volta accompagnato, al pensiero che ogni volta il
Signore era ad attendermi là dove mi mandava.
E qui, a Genova, mi accoglieva con i nuovi novizi, arrivati con me il 4 ottobre ‘21.
Qual è ora il mio compito?
Non quello di Padre spirituale delle scuole superiori dell’Istituto Sociale di Torino, dove
ero stato per dieci anni dopo la mia Ordinazione Sacerdotale.
Non quello di superiore e responsabile della Chiesa e del Centro giovanile di Carrara, per
altri dodici anni.
E nemmeno di quello di Responsabile della Comunità e del Centro giovanile di Cuneo per
ventisette anni.
Ma come ‘Gesuita apostolico’. Che cosa vuol dire?
Vicino ai Novizi ci vuole almeno un Gesuita ricco di anni e di esperienza, per
accompagnarli, assieme al loro Padre Maestro, Agostino Caletti, al Padre Socio, Iusif
Sandoru, al Fratello, Paride Colombo, e a un altro Gesuita, Nicola Gay più giovane di me,
ma molto impegnato come Responsabile dell’Opera di San Marcellino, per i ‘senza fissa
dimora’ di Genova.
In che cosa era consistito il mio lavoro precedente? Oltre alla predicazione e i ministeri
nella Chiesa, seguivo Gruppi Meg, CVX e Scout, scuola di religione, Doposcuola, dialogo
con Musulmani e non cattolici, organizzazione di opere sociali per i più poveri, in
collaborazione con i laici volontari, oltre a i molti contatti con la gente.
E ora? Avevo lasciato alle spalle tra le altre l’esperienza degli Esercizi Spirituali a gruppi e
on-line; ed ora potrò continuarla. Ma il mio compito principale sarà quello di rimanere
disponibile, quasi come un nonno, per stare con i novizi e per raccontare come il Signore
mi ha fatto arrivare fin qui come religioso e come apostolo.
Effettivamente questi giovani si sono dimostrati molto aperti nell’ascoltare e richiedere
quello che io per primo desideravo molto comunicare.
Mi sto accorgendo che loro mi stanno insegnando molto sul loro modo di ragionare e
sentire, e sui sentimenti che stanno provando ai primi passi della vita religiosa. E’ come
una scuola reciproca; e il vero Maestro sento che è lo Spirito Santo. Tutti da lui riceviamo
per aiutarci gli uni gli altri.
E per tutto questo ringrazio proprio di cuore il Signore!
P. Luigi Manino